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Noi vediamo le cose non come sono, Noi vediamo le cose come siamo

Parole incise su superfici mute




































Ci sono luoghi che sono circodanti da un velo di silenzio, insiemi di pietre abbandonate che seguono il corso del tempo da silenziosi osservatori. Luoghi che non hanno più la possibilità di parlare, poichè ciò che avevano da dire, come un racconto, è inciso sulle loro superfici. Vi cammini silenzioso cercando di cogliere quei particolari, quegli sprazzi di vita che ancora respira tra le macerie abbandonate, non una vita realmente fisica ma la metafora di ciò che è stato. E sono questi luoghi che come vecchi saggi affascinano e insegnano.





...Ri-flessioni











Centra







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Non è l'apparecchio fotografico a comporre, non è un'appendice del corpo a scattare;
l'immagine è creata dal nostro cervello e racchiude quindi tutto ciò che il nostro cervello
ha ricevuto nel corso della nostra esistenza. Così le immagini racchiudono le nostre
esperienze e le nostre delusioni, le storie d'amore e le letture, i viaggi del corpo e quelli
dell'anima. Insomma, tutto ciò che è il vissuto di ciascuno di noi. Ma l'immagine è una
creazione che comprende anche quello che vorremmo fosse il nostro vissuto: dentro le
nostre immagini ci sono gli ideali, i sogni, le idee che forse non confessiamo
consciamente neanche a noi stessi. Ed è questa l'essenza della fotografia.
(Il Corriere dell'Ass. Fotografica Catania - 11/93)
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Per me la macchina fotografica è un blocco di schizzi, lo strumento dell'intuito e della
spontaneità, il detentore dell'attimo che, in termini visivi, interroga e decide nello stesso
tempo, per "significare" (io direi più semplicemente: esprimere) il mondo. Bisogna
sentirsi coinvolti in ciò che si inquadra nel mirino; questo atteggiamento esige
concentrazione, sensibilità e senso geometrico,..(io direi meglio: istinto compositivo).
Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà convergono per captare
la realtà fugace: a questo punto l'immagine diventa una grande gioia fisica ed
intellettuale.
Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo, un evento e
il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo, che esprimono e significano
tale evento.
E' porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore.
E' un modo di vivere.
(H.Cartier Bresson - Il Fotoam. 3/94)
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"Guardare la vita, guardare il mondo, testimoniare grandi avvenimenti, osservare il volto
dei poveri e le gesta dei potenti, guardare alla realtà di altri apesi: macchine, eserciti,
masse, ombre nella jungla o sulla luna; guardare il lavoro dell'uomo, la sua arte, le sue
imprese e le sue invenzioni, guardare a migliaia di chilometri di distanza, le cose
nascoste dietro le mura delle case e nel cuore dei focolai, il pericolo più vicino, le donne
che gli uomini amano e i loro figli, guardare e avere il piacere di guardare, guardare per
essere sorpresi, guardare per imparare".
(Manifesto di Life , rivista fondata da Henry Luce nel 1936.
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"Fotografare è scoprire che esiste un ordine nel caos, una struttura del mondo e la gioia
pura delle forme."
(E. Cartier Bresson)
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C’è da chiedersi “chi è il fotografo”. La risposta è soggettiva nel senso che ogni
fotografo è un soggetto a se che ubbidisce ai propri stimoli, individuali e sociali, per
professione o per qualcosa di più coinvolgente, come l’essere un tramite tra la realtà e
la sua percezione successiva. E’ un linguaggio, il suo, che ha una vocazione artistica in
quanto comunica e provoca sensazioni attive.
(Giorgio Tani – dal testo per Tuol Sleng di Paolo Pagni)
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Ultimamente mi sono sempre più reso conto di come io stia fotografando la mia stessa
vita. Quando si crea un'immagine o si coordina la realizzazione di una fotografia, si
avverte con essa un senso di intima identificazione, quando tutte le componenti del
lavoro confluiscono assieme.
Questa identificazione con l'immagine rappresenta il riflesso di ciò che si ha come
persone, ed è proprio questo ad essere alla base ed alla sorgente del proprio stile.
(John Goodman)
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Le due vie della fotografia sono queste. Sta a me scegliere se aggiogare il suo
spettacolo al codice civilizzato delle illusioni perfette, oppure se affrontare in essa il
risveglio dell'intrattabile realtà.
(Roland Barthes)
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"Vi saranno sempre coloro che badano solamente alla tecnica e che domandano
"Come", mentre altri più curiosi per natura domanderanno "perché". Io personalmente,
ho sempre preferito l'ispirazione alla informazione".
(Man Ray)
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Molte volte la fotografia, che eccelle nelle mistificazioni ma anche nelle verosimiglianze,
non segue altra strada: la realtà è uno strumento infido e pericoloso. Anche chi l'ama
profondamente sempre un po' la tradisce o la trasfigura, la manipola, la corregge, fa
dire alle apparenze quello che le apparenze non sospettano di vedere o di
rappresentare.
(Janus)
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L'immagine ci deve sempre un po' ingannare, così come l'arte è sempre un po' l'arte
degli inganni.
(Janus)
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Noi non vediamo le cose come sono, noi le vediamo come siamo.
(Anais Nin, scrittrice americana)
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